I segreti del (buon) lavoro ibrido.
Il lavoro ibrido è passato dall’essere un esperimento, un’ambizione, una modalità forzata dalla pandemia, a diventare una realtà tangibile e diffusa.
Ma come è possibile trarre il meglio dal lavoro ibrido, ottimizzando produttività ed efficacia del proprio modello di business?
Salesforce ha risposto a questa domanda qui, vediamo come:
I dati del lavoro ibrido.
Se prima della pandemia, negli Stati Uniti, solo l’8% dei lavoratori aveva la possibilità di operare da remoto e un terzo di sperimentare il lavoro ibrido, allo stato attuale delle cose i numeri mostrano una tendenza completamente differente.
Oggi il 39% lavora infatti completamente da casa, mentre il 42% abbraccia a pieno il lavoro ibrido, supportato dalla maggioranza delle aziende che sembra scorgere in questa modalità lavorativa il futuro del business.
Come trarre il meglio dal lavoro ibrido.
Salesforce riporta come grazie a The Association of Talent Development (ATD), siano emersi i tre punti chiave per avere successo con il lavoro ibrido.
Lavorare con gli strumenti giusti:
Tutti ricorderemo l’esplosione delle videoconferenze tra Zoom, Teams, Google Meet e Webex, per citarne alcuni, e sebbene sia da riconoscere quanto siano stati fondamentali, soprattutto durante la pandemia, non si tratta che della base più superficiale per garantire la buona riuscita del lavoro ibrido.
Il requisito da soddisfare con maggior efficacia è senz’altro relativo alla possibilità di lavorare e collaborare in spazi digitali condivisi, anche e soprattutto in maniera asincrona.
Come accennato precedentemente parlando di lavoro ibrido e Slack, quest’ultimo rappresenta un eccellente raccoglitore di strumenti chiave tra video, audio, e automazioni che possano potenziare il flusso lavorativo aziendale, rendendolo perfettamente compatibile con il lavoro ibrido senza condizionarne la produttività in maniera negativa.
Un altro esempio risiede in Trello, sistema composto da file ed informazioni condivise tramite il quale tutti i membri del team aziendale possono lavorare interagendo tra loro in tempo reale, portando avanti i task e i progetti in attivo mantenendo il massimo dell’efficacia.
Formazione: la chiave del lavoro ibrido di successo.
Noi di Bloomings l’abbiamo affermato spesso, investire nella formazione è uno dei modi migliori per ottenere il meglio dal proprio team.
Il problema con il lavoro ibrido è che necessita però di un tipo di formazione del tutto inedita, e per questo, spesso, ancora da affinare.
Secondo la ricerca di ATD riportata da Salesforce, infatti, il 31% delle organizzazioni prese a campione non ha potuto offrire l’adeguata formazione ai manager dei team in remoto o impegnati nel modello ibrido di lavoro, il 52% ha potuto provvedere ad una formazione generale mentre il 23% è riuscito ad assicurare una formazione specifica appositamente orientata al lavoro ibrido.
Offrire la giusta formazione ai manager è la chiave per la riuscita del lavoro, anche quando si tratta di un tipo di lavoro suddiviso tra la distanza e la presenza, che necessita di skills di comunicazione, organizzazione e operatività ancora maggiori rispetto al lavoro tradizionale.
Lavorare su una squadra solida:
Costruire un team solido è una missione complessa, già a partire dalle mura dell’ufficio.
Con il lavoro ibrido, mancando una condivisione dello spazio fisico ed un’interazione diretta, le cose possono diventare ancora più complesse.
Diventa quindi fondamentale concentrarsi sulla costruzione di un team di lavoro ben pensata ed organizzata.
Salesforce ci parla di come esistano dozzine di attività disponibili per costruire un team solido, ma sappiamo bene quanto sia propedeutico ed importante partire, prima di tutto, da una buona coscienza dei membri della squadra che vorremmo costruire.
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