Mondo digitale: Come e quanto viene vissuto in Italia.
Quando parliamo di mondo digitale, sempre di più, facciamo riferimento ad ogni ambito della vita, anche in Italia.
Lavorare, studiare, costruire e sviluppare legami e connessioni, intrattenersi e svolgere compiti della propria quotidianità. Tutto, ormai, può essere portato a termine con successo integrando o facendo del tutto riferimento a strumenti digitali.
La digitalizzazione è un processo indispensabile, in costante crescita, e i dati lo confermano su tutti i fronti.
Internet of Things.
Nell’ultimo periodo potreste aver incrociato questo termine più volte, ma che cosa significa?
Internet of Things è un neologismo piuttosto recente, riferito al mondo digitale e alla connessione di quest’ultimo con la vita quotidiana, concreta e materiale.
Letteralmente tradotto con “internet delle cose”, descrive, soprattutto nei tempi più recenti, la crescente connessione con luoghi e oggetti di tutti i giorni all’universo della digitalizzazione.
Mondo digitale: I dati IoT.
Dalla pandemia in poi il legame della vita quotidiana con il mondo digitale è cresciuto esponenzialmente, tendenza che non accenna a diminuire in modo significativo.
Nel 2021 il mercato dell’internet of things è infatti cresciuto del 22% in Italia, raggiungendo la cifra stellare di 7,3 miliardi di euro.
A crescere, logicamente, sono anche stati i servizi offerti dal mercato in questione, i quali sono arrivati a salire del 25%, superando i 3 miliardi di euro e guadagnandosi una porzione piuttosto sostanziosa del giro d’affari complessivo, pari al 40% circa.
Quanto siamo connessi?
Quanto viviamo il mondo digitale in Italia?
Nel 2021 salgono del 9% le connessioni Internet Of Things mobile, che arrivano a 37 milioni.
110 milioni sono invece gli oggetti connessi attivi, ben 1,8 per abitante.
Essere più connessi permette di essere più informati, più rapidi, facilitati nella vita quotidiana, nel lavoro e nello studio, a patto che l’utilizzo fatto di questa nuova realtà ultra connessa sia investito nel modo migliore.
Sarà davvero così?
Cosa ci facciamo nel mondo digitale?
L’Italia, nel suo piccolo, risulta comunque al quarto posto tra i mercati con maggiore livelli di penetrazione dell’intrattenimento online.
Lo conferma una ricerca di Comscore riferita al gennaio del 2022.
Gli italiani risultano infatti tra i principali consumatori di intrattenimento digitale.
Nella ricerca emerge chiaramente come il 96,2% della popolazione digitale, in Italia, abbia fatto accesso ad app o pagine web contenute nella categoria “intrattenimento” nell’ultimo anno.
Che tipo di intrattenimento?
Un minuto su cinque trascorso su internet dagli italiani è dedicato all’intrattenimento. Il dato è superato soltanto dalla presenza sui social di due punti percentuali (20,4% sul totale di tempo trascorso per l’intrattenimento contro il 22,9% dedicato ai social network).
Ma cosa si intende per intrattenimento?
Al primo posto troviamo senz’altro i video online, consumati sul più tradizionale Youtube così come dalle più recenti piattaforme streaming come Mediaset Play, RaiPlay e Netflix.
Segue poi la musica, ed in generale l’intrattenimento audio con il colosso Spotify che con l’aumento della fruizione di podcast e Playlist di sottofondo resta il protagonista indiscusso dello streaming musicale.
A chi è dedicato il mondo digitale in Italia?
Stando alle statistiche presentate da Comscore ci rendiamo facilmente conto di quanto, in Italia, la quasi totalità della popolazione digitale sia dedicata all’intrattenimento come categoria preferenziale.
Vi sono però notevole differenze in quanto a numero di contenuti di cui fruire, e tempo dedicato, soprattutto quando parliamo di fasce d’età.
I più giovani sono i più coinvolti, soprattutto nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni.
I giovani in questo range trascorrono infatti oltre un’ora e venti la giorno solo sui siti e sulle app dedicate all’intrattenimento, e i numeri crescono ulteriormente se analizziamo anche la percentuale dedicata ai social network.
Il dato traccia una linea di separazione piuttosto netta con la fascia d’età degli over 45, che consumerebbe tre volte meno rispetto alla generazione precedente.
Mondo digitale e IoT, quando diventa un rischio?
Come sempre, avere una grande risorsa tra le mani cela qualche percentuale di rischio.
La generazione più giovane è sicuramente il target migliore per i contenuti di intrattenimento del mondo digitale, ma al contempo anche la più attenta e sensibile nella fruizione degli stessi.
Allo stesso modo preoccupano i dati relativi al tempo trascorso sulle piattaforme digitali nelle fasce d’età più presenti in rete, perché se è vero che si tratta di grandissime risorse in grado di rendere la vita più facile e dinamica è importante mantenere una connessione costante con il mondo al di là dello schermo, pur integrandolo, dove possibile, con le tecnologie più recenti.
Accompagnare nella trasformazione digitale.
Una notizia che fa ben sperare nei confronti di un utilizzo consapevole delle risorse del mondo digitale è relativa al nuovo progetto per un liceo dedicato alla trasformazione digitale e alla transizione ecologica, due argomenti molto cari a Bloomings!
L’articolo di Marco Vlasecchi per LinkedIn notizie in merito annuncia:
A partire dal prossimo anno scolastico 27 istituti scolastici, con il supporto di 23 aziende distribuite su tutto il territorio nazionale, daranno il via alle attività didattiche di Tred, il liceo sperimentale dedicato alla transizione ecologica e digitale. Il progetto è stato presentato dall’amministratore delegato di Snam e presidente uscente di Elis, Marco Alverà, in occasione del Ceo Meeting che ha inaugurato il nuovo semestre di presidenza del consorzio.
Un’evoluzione significativa che mira ad un utilizzo più ottimale ed educato del mondo digitale, per imparare a sfruttarne i vantaggi consapevolmente.
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