I dati nel marketing
Quando parliamo di marketing, non possiamo farlo senza parlare di dati.
I dati, o meglio, la capacità del team marketing di elaborarli per ottenere informazioni rilevanti, è diventata la base di ogni nuova iniziativa commerciale. L’utilizzo dei dati, infatti, permette alle aziende di costruire e guidare le esperienze di acquisto per i clienti che veicolano i valori del brand.
Per questa ragione, ogni messaggio veicolato dall’azienda, deve essere ponderato e pertinente. Non parliamo solo di comunicazione sui social o sugli altri canali, ma di ogni step in cui avviene un’interazione tra il brand e il cliente, effettivo o potenziale.
Per quanto possa sembrare intuitivo, analizzare i dati è un lavoro difficile: riuscire a distinguere le tendenze che tracciano una nuova direzione verso il futuro, a differenza delle “bolle”, richiede intuizione e capacità di cogliere solo le informazioni rilevanti che provengono dal mercato.
I 5 trend
In un report realizzato da Salesforce in collaborazione con AdWeek, vengono evidenziati i cinque trend che caratterizzano il data-driven marketing. Grazie ad essi, ti sarà più facile capire se la direzione intrapresa è quella giusta o se, eventualmente, è il caso di aggiustare la rotta.
Li abbiamo riassunti di seguito
TREND #1 – DATA UNIFICATION AND IDENTITY
I clienti connessi interagiscono con i brand attraverso varie piattaforme da diversi dispositivi. Che sia il download di un e-book, un like su Instagram o la visualizzazione di un video su YouTube, è fondamentale che il brand tenga traccia di tutte queste interazioni. Esse sono fondamentali, poiché consentono alle aziende di costruire un “profilo” utente, a cui associare ogni informazione proveniente dalle campagne marketing, dalle vendite o dall’assistenza clienti.
Nessuna azienda può ritenersi esente da un approccio di questo tipo, perché i brand fanno a gara per soddisfare meglio degli altri i bisogni dei consumatori, e questo fa si che le loro aspettative crescano continuamente.
La strategia aziendale a monte deve passare da un approccio settoriale – dove ogni dipartimento lavora per conto proprio – ad un approccio interdipartimentale, che prevede che tutti i reparti aziendali lavorino insieme.
In questo modo, tutte le energie sono canalizzate verso la sfida più importante: essere al primo posto nella mente del cliente.
Per fare in modo che tutti i dati siano accurati e in continuo aggiornamento, le aziende affidano ad un membro del team la responsabilità di questo processo.
TREND #2 – JOURNEY MANAGEMENT
Il percorso che un potenziale cliente fa quando interagisce con un brand non è mai lineare. Un brand di moda può coinvolgere una persona che passa davanti alla vetrina di un negozio fisico, seguendola con una pubblicità su Facebook e, infine, convincendola con la testimonianza di un’amico. Il marketing oggi deve sincronizzare i canali di vendita online e offline. Se questi finora sono stati considerati distinti tra loro, è il caso di smettere.
L’introduzione di nuovi canali di vendita, sommati a quelli già esistenti, ha aumentato enormemente il volume dei dati. Come abbiamo già visto, la loro gestione è una sfida, ma offre al brand un’opportunità di costruire percorsi di acquisto sempre più sofisticati, anche grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale
TREND #3 – TARGETING 1:1
Il sogno di ogni marketing manager è quello di parlare nel modo più personalizzato possibile con ogni singolo consumatore. Questo sogno non è ancora realtà, ma i dati ci avvicinano molto a questo obiettivo. La distanza si riduce di volta in volta grazie allo sviluppo di nuove tecnologie. Grazie all’approccio multi-channel, infatti, i brand hanno la possibilità di comprendere le preferenze e la storia del consumatore. In questo modo, possono creare per i clienti delle esperienze che parlano in tempo reale ai desideri di ciascuno.
Con il progresso tecnologico, i consumatori acquisiscono anche maggiore consapevolezza riguardo ai loro diritti in materia di privacy. Questo è molto importante, perché crea una nuova sfida per le aziende. I brand, in relazione a questa tendenza, devono essere in grado di utilizzare sapientemente i dati disponibili, al fine di veicolare un’esperienza d’acquisto personalizzata.
I dati aiutano anche ad evitare di proporre pubblicità non pertinenti, che infastidiscono i clienti e rallentano gli sforzi per raggiungere il profitto.
TREND #4 – PRIVACY AND THE POST-COOKIE WORLD
Dopo che nei primi mesi del 2020 Google ha deciso di eliminare gradualmente i cookies di terze parti, nel mondo del digital marketing c’è stata una svolta importante. Se inizialmente da un lato è esploso il panico, dall’altro è partito un approccio nuovo nella gestione dei dati dei clienti. Questa decisione, infatti, aiuta a bilanciare meglio la personalizzazione delle esperienze con la privacy degli utenti.
L’introduzione del GDPR è un indizio che ci dice che questa tendenza continuerà. Per questa ragione, i brand devono adottare un approccio che consenta di tutelare la privacy e sia adeguato al contesto normativo del Paese in cui opera. Questo è possibile attraverso due fattori: la comunicazione efficace e la tecnologia.
Se i consumatori sanno come e perché i loro dati vengono utilizzati si sentono a loro agio e sono più propensi a comunicare le informazioni alle aziende. Soprattutto se questi servono a veicolare meglio il valore che il brand offre.
TREND #5 – EVOLVED MEASUREMENT
Monitorare le prestazioni delle campagne di marketing è fondamentale, soprattutto quando non si dispone di budget illimitati. L’espansione del volume di dati ha reso necessaria l’introduzione di nuove metriche che possono fornire parecchie informazioni. Il tempismo è tutto in questo caso, perché l’informazione giusta deve essere associata al momento giusto.
Facciamo un esempio: un lead mai entrato in contatto con il brand, clicca un annuncio su Linkedin e atterra sul sito. L’obiettivo in questo caso potrebbe essere quello di fornire una bella esperienza di navigazione, facile ed intuitiva, ottimizzata per tutti i dispositivi, e così via. Misurare l’interazione con questa metrica fornisce dei dati importanti. Nonostante sia “piccola”, se viene sommata a tutte le altre aiuta il team marketing ad ottenere maggiori informazioni, che diranno qualcosa solo una volta lette tutte insieme.
L’Intelligenza Artificiale ha semplificato molto la misurazione di queste metriche, automatizzandole, così che i marketers siano in grado di conoscere in tempo reale il valore delle prestazioni.
Conclusioni
Salesforce è una piattaforma CRM che offre una visione a 30 gradi di ogni cliente. Essa fornisce informazioni dettagliate sui clienti e permette di generare report sui dati significativi in tempo reale. Per ottenere il massimo dal CRM è necessario poter contare sul supporto di un partner certificato di Salesforce. Bloomings è tra questi, e lavora ogni giorno con le imprese italiane per aiutarle a gestire i lead lungo tutto il percorso e fornire ai clienti una piacevole esperienza d’acquisto.
Grazie all’esperienza dei suoi collaboratori, negli anni ha lavorato con prestigiosi clienti operanti in diversi settori, seguendo tutte le fasi del progetto di implementazione della piattaforma CRM e degli strumenti di marketing B2B e B2C.